Una poesia che parla di un animale in gabbia. Una pantera. L’uomo.
Il suo sguardo, dopo tanto vedere attraverso le sbarre,
è divenuto così stanco che non ce la fa ad accettare nient’altro.
Per lui, è come se la sbarre fossero migliaia e migliaia,
e dietro le migliaia di sbarre nessun mondo.
Nel suo girare in quel cerchio ristretto, senza soste, la sua falcata diviene
una danza rituale attorno a un centro,
dove una grande volontà si trova come paralizzata.
A volte le palpebre si sollevano in silenzio e una forma entra,
scivola attraverso l’angusto silenzio fra le spalle e va a spegnersi nel cuore.
Rainer Maria Rilke (1875-1926), Neue Gedichte, 1903
cristianfabbri ha detto:
sembra molto che non ti occupi del blog… ci sei ancora?
Caleidoscopio BZ ha detto:
Se vi fa piacere ascoltarla, letta per voi….